Dirò cose scontate, forse banali, tuttavia quello di oggi è un momento storico che merita la nostra attenzione e partecipazione, soprattutto perché ciò che ci caratterizza da sempre e che non dobbiamo trascurare è lo spirito di unità, di squadra, per riuscire a concretizzare nei nostri gesti quotidiani e nelle scelte strategiche i valori fondamentali dell’aver cura della Persona. E la squadra per funzionare ha bisogno di buoni giocatori ma anche di buoni allenatori e dirigenti.
La nomina del dr. Marco Sossai a nuovo Direttore delle Case della Parrocchia di S. Lucia di Piave a cui apparteniamo, rappresenta per noi non una semplice formalità, ma l’inizio di un nuovo percorso.
Molteplici sono i sentimenti che accompagnano questo momento: sono sentimenti di accoglienza, di gioia, di fiducia, ma anche di trepidazione e curiosità. Sentimenti accompagnati da domande, da pensieri. Di fatto questo incarico rappresenta un cambiamento e quindi l’inizio di un nuovo tempo per la nostra storia. E credo di poter tranquillamente esprimere al nuovo Direttore, a nome mio e di tutto il personale della Casa di Soggiorno “Villa don Gino Ceccon”, gratitudine per aver accettato questo impegno oltre alla nostra disponibilità e volontà a collaborare. La nostra esperienza potrà dare nuovi frutti incontrandosi con la freschezza e l’energia della giovinezza.
A nome di tutti quindi auguro al Dott. Sossai veramente un buon cammino insieme a tutti noi, che possa essere proficuo, arricchente, ma soprattutto autentico.
Guardando all’ultimo anno e mezzo, colgo l’occasione per ringraziare don Paolo e Angelo Rizzo per l’importante impegno nella Direzione, Valentina Barazza per la parte tecnica e l’ambito della sicurezza, e non da ultimi tutti voi, colleghi di questa Casa, perché avete saputo dimostrare un grande senso di appartenenza, la capacità di condividere obiettivi e difficoltà con impegno, volontà, responsabilità e fiducia. È attraverso i piccoli passi che si riesce a fare tanta strada.
Pensando infine alla giovane età del nuovo Direttore, trovo interessante proporre a lui ma anche a tutti noi alcuni stralci presi in prestito dal DISCORSO DI PAPA FRANCESCO ALLA VEGLIA CON I GIOVANI ALLA GMG DI CRACOVIA – AGOSTO 2016.
Vi chiedo scusa in anticipo se vi tedierò perché magari le avete già sentite o lette.
“Per seguire Gesù, bisogna avere una dose di coraggio, bisogna decidersi a cambiare il divano con un paio di scarpe che ti aiutino a camminare su strade mai sognate e nemmeno pensate, su strade che possono aprire nuovi orizzonti, capaci di contagiare gioia, quella gioia che nasce dall’amore di Dio, la gioia che lascia nel tuo cuore ogni gesto, ogni atteggiamento di misericordia.
Andare per le strade seguendo la “pazzia” del nostro Dio (…) che ci invita ad essere attori politici, persone che pensano, animatori sociali. Che ci stimola a pensare un’economia più solidale di questa. In tutti gli ambiti in cui vi trovate, l’amore di Dio ci invita a portare la Buona Notizia, facendo della propria vita un dono a Lui e agli altri. E questo significa essere coraggiosi, questo significa essere liberi!
(…)
Dio aspetta qualcosa da te. (…) Ti sta invitando a sognare, vuole farti vedere che il mondo con te può essere diverso. E’ così: se tu non ci metti il meglio di te, il mondo non sarà diverso. E’ una sfida.
(…)
Questo tempo accetta solo giocatori titolari in campo, non c’è posto per riserve. Il mondo di oggi vi chiede di essere protagonisti della storia perché la vita è bella, sempre che vogliamo viverla, sempre che vogliamo lasciare un’impronta. La storia oggi ci chiede di difendere la nostra dignità e non lasciare che siano altri a decidere il nostro futuro. (…) Il Signore, come a Pentecoste, vuole realizzare uno dei più grandi miracoli che possiamo sperimentare: far sì che le tue mani, le mie mani, le nostre mani si trasformino in segni di riconciliazione, di comunione, di creazione. Egli vuole le tue mani per continuare a costruire il mondo di oggi. Vuole costruirlo con te.
(…)
La vita di oggi ci dice che è molto facile fissare l’attenzione su quello che ci divide, su quello che ci separa. Vorrebbero farci credere che chiuderci è il miglior modo di proteggerci da ciò che ci fa male. (…) E voi siete un’opportunità per il futuro. Abbiate il coraggio di insegnarci, abbiate il coraggio di insegnare a noi che è più facile costruire ponti che innalzare muri!
(…)
Il Signore benedica i vostri sogni. Grazie!
S.Croce – Alpago, 03.08.2016
Tiziana Basso
vice Direttore